Simone Weil. Dieci idee per domani. Un libro di Stefano Oliva e Roberto Paura – 12 marzo 2025
Mercoledì 12 marzo, alle ore 18:00, la libreria all’Arco di Reggio Emilia ospiterà la presentazione del libro Simone Weil. Dieci idee per domani, scritto da Stefano Oliva e Roberto Paura.
Un evento imperdibile per approfondire il pensiero di una delle figure più originali e profonde del Novecento, Simone Weil, attraverso una rilettura attuale e stimolante proposta dai due autori.
Il volume, edito da Futura Editrice, propone una riflessione su dieci idee chiave della filosofa francese, riportandole al contesto contemporaneo e dimostrando come il suo pensiero possa offrire spunti preziosi per affrontare le sfide del nostro tempo. Dalla critica al potere alla spiritualità, dalla giustizia sociale all’impegno politico, il libro si configura come un viaggio attraverso l’eredità intellettuale di Weil, capace di parlare direttamente al lettore di oggi.
All’evento interverranno gli autori, Stefano Oliva e Roberto Paura, che dialogheranno con Caterina Zamboni Russia, filosofa e studiosa di Weil, e con gli editori Simone Forte (Edizioni San Lorenzo) e Paolo Davoli (Rizosfera).
Un’occasione per discutere non solo del libro, ma anche dell’attualità del pensiero weiliano in un’epoca di transizione egemonica e di grandi trasformazioni sociali, politiche e culturali.
Simone Weil. Dieci idee per domani

Africa. L’urgenza, la bellezza. Una mostra di Claudio Battaglia – 16 febbraio 2025
Sbarcano – chi può – seppellite dai panni, con fagotti tra le braccia, fradicie, illividite, gelate, senza un luogo di ritorno. Un giubbotto galleggiante, un telo termico addosso. Nulla di ciò che hanno affrontato si può leggere negli occhi, da tanto è scritto fittamente.
Eppure quelle stesse donne – non appena divenute accettate e residenti, fosse anche in estreme periferie – tornano a uno splendore originario. Rivestite di capolavori cromatici, fiere nel portamento, nell’esibire forme che quasi sono uno scherno al corpo levigato degli esangui autoctoni, si stagliano nei mercati, sugli
autobus, lungo vie cittadine più abituate a grigiori inarrivabili e tinte smorzate da un mimetismo di convenienza. Da dove vengono non se lo sentiranno chiedere mai, se non per ragioni d’ufficio. Come sono arrivate, neppure. Dove e come vivono ora, nemmeno. E sarebbero sconfitte; così le chiamano, così le vorrebbero: ma a guardarle non si potrebbe dire. Portano l’Africa e i suoi dolori con sé, il continente da dove ogni creatura umana proviene. E in questo inverno dove chiunque cammina con la testa incassata nelle spalle, il loro chiasso, la loro bellezza sfacciata mostrano il sovrastare della vita sull’abitudine.
Radicarsi. Portami Via Festival – 5/7 luglio 2024
5-7 luglio 2024
Portami Via Festival – III edizione – Caffi di Cassinasco (Asti)
Radicarsi significa ancorarsi saldamente a un territorio. Emanare radici profonde, assorbire un humus antico fatto di paesaggio, di terra, di vite degli uomini, di lotte e emancipazioni, di leggende cronache storie. Un processo di identificazione che può essere effettuato tanto per la libera e prolungata scelta derivata da una visione come per accettazione di una genealogia, di una nascita, di un nome. Ci sono luoghi che ci
incatenano, persone che ci incatenano e questo imprigionamento ha più spesso tonalità vivificanti anziché oppressive. Una accettazione di subordine che paradossalmente conduce verso una idea eterna di libertà: quella di appartenere.
È una tensione dinamica che oltrepassa le apparenze, in movimento costante verso le
proprie origini e nel desiderio di un riconoscimento con il circostante. Concetti di segno opposto ai malintesi attuali che promuovono come libertà la mancanza di costrizioni, di confini, di legami, senza un tempo precedente, senza un tempo futuro. Un immiserimento senza centro che rende chi lo pratica – o chi è costretto a praticarlo, per condizioni materiali – soggetto di spaesamento e alienazione, di distanza da se stesso. Di solitudine, in una parola.
Su queste tensioni si gioca l’edizione 2024 del Portami via festival, dedicata all’idea di una residenza come Resistenza esistenziale e concreta.